Biografia di Nicolas Benois

(1901-1988). Nicolas Benois nacque a Pietroburgo in una famiglia di artisti, da Aleksandr Nikolaevic Benua e dalla violinista Anna Karlovna Kind. Il suo nome originale russo era Nikolaj Aleksandrovic. Nel 1918 termina gli studi classici presso la Scuola Superiore Unitaria del Lavoro (ex Ginnasio Karl May) e nel 1919 viene ammesso ai Liberi Studi Artistici dello Stato (ex Accademia Imperiale delle Belle Arti). Nel 1920, dopo un breve periodo di apprendistato sotto la guida del capo scenografo dei Teatri di Stato (ex Imperiali) di Pietrogrado, Oreste Allegri, inizia la sua attività come realizzatore di bozzetti scenografici per il Teatro Accademico del Dramma di Pietrogrado, dove esordisce nel 1921 con le scene per I giganti del Nord di H. Ibsen. In quello stesso anno subentra ad Allegri nella carica di capo scenografo dei Teatri di Stato di Pietrogrado.

Nel 1924 Benua ottiene un visto di tre mesi per l’estero e raggiunge Parigi. Nella capitale francese allestisce le scenografie per una serie di spettacoli della “Chauve Souris”, il teatro cabaret ideato da Nikita F. Baliev. Qui incontra il regista Aleksandr Sanin che lo propone ad Arturo Toscanini, direttore artistico del Teatro alla Scala, come scenografo per l’edizione della Chovanšcina di Musorgskij per la stagione 1925-26. Dalla Francia si trasferisce prima a Milano e poi dal 1927 al 1932 a Roma, dove lavora come scenografo al Teatro Reale dell’Opera. Negli ultimi mesi del 1932 si trasferisce di nuovo a Milano e avvia un’attività sempre più intensa e continuativa con il Teatro alla Scala. In questi anni di attività al Teatro alla Scala ha rapporti di collaborazione ed amicizia con molti artisti italiani che invita a collaborare nella veste di scenografi.

Quando nel 1937 viene nominato Direttore dell’Allestimento scenico del Teatro alla Scala (fino al 1970), succedendo al capostipite di questo ruolo, Luigi Sapelli (in arte Caramba), Nicolas Benois inizia i pittori meneghini a un modo nuovo di concepire la figura dello scenografo e la realizzazione dei bozzetti e dei costumi, insistendo sul principio dell’unità stilistica fra tutti gli elementi che compongono uno spettacolo. Nel 1939 promuove la creazione di una sartoria autonoma all’interno del Teatro alla Scala, in modo da realizzare i costumi adatti alle messe in scena delle diverse opere. Inoltre, convince la Direzione del teatro a sostituire il palco fisso con il palcoscenico meccanico a pannelli e ponti mobili, progettato dall’architetto Luigi Lorenzo Secchi, e istituisce una scuola di pratica scenografica.

Nonostante l’impegno assunto alla Scala nel 1937, Benois continua a collaborare con altri teatri; viene invitato all’Arena di Verona, alle Terme di Caracalla (Aida, 1938) e al Maggio Musicale Fiorentino (Boris Godunov 1940). Nel periodo bellico, viste le ristrettezze economiche e produttive dei teatri europei, si trasferisce a Buenos Aires d’Argentina, dove accetta l’incarico di Direttore degli allestimenti scenici del Teatro Colon. Ritornerà agli ambienti ed al ruolo scaligero solo nel 1949. Per le celebrazioni verdiane del 1951 realizza La Traviata (Venezia, La Fenice) e Aida (Palermo, Teatro Massimo). Nel 1957 vi allestisce anche Pskovitana di Rimskij-Korsakov. Collabora inoltre con l’Arena Flegrea di Napoli per la scenografia della Carmen di G. Bizet (1953), coreografia di Bianca Gallizia, e con il Teatro Donizetti di Bergamo per i costumi dell’Andrea Chenier (1957) di Umberto Giordano. Tra le ulteriori collaborazioni di Benois con teatri europei si ricordano quelle con i Teatri d’Opera di Dresda di Praga e di Brno.

La collaborazione di Benois con il Teatro Massimo di Palermo è estesa ed estremamente prolifica. Nel lungo periodo dei suoi ingaggi, ora sistematici, ora saltuari, in qualità di scenografo costumista (1938-1985), egli firma le seguenti opere: Mosé di Gioacchino Rossini (scene e costumi, 1938); Aida di Giuseppe Verdi (bozzetti, 1952); Mefistofele di Arrigo Boito (scene e costumi, 1953); Boris Godunov di Modest Mussorgsky (scene e costumi, 1954); Parsifal di Richard Wagner (scene e costumi, assieme a Giovanni Grandi, 1955); Andrea Chénier di Umberto Giordano (scene, 1957); Mefistofele, Aida, Fedora di Umberto Giordano, Una domanda di matrimonio di Luciano Chailly (scene e costumi, (1958); Ivan il terribile di Nicolaj R. Korsakov (scene e costumi, 1959); Rigoletto, di Giuseppe Verdi (scene, 1960, 1962); Kovancina di Modest Mussorgsky, Andrea Chénier (scene, 1963); Boris Godunov (scene), L’Amore di Galatea di Michele Lizzi (scene e costumi, 1964); Fedora (scene e costumi, 1968/69); La Favorita di Gaetano Donizzetti (figurini, 1969/70); Tosca di Giacomo Puccini (scene, 1972/73); La Forza del destino di Giuseppe Verdi (scene e costumi, 1974, 1987); Don Carlo di Giuseppe Verdi (bozzetti, 1985).

L'opera

Produzione: Teatro Massimo, Palermo


Stagione: 1954, ripresa: Bologna, Teatro comunale, 1960; Palermo, Teatro Massimo, 1964


Opera: Boris Godunov (1874)


Autore: Modest Mussorgsky, su libretto di Aleksandr Pushkin e Nikolay M. Koramanzin


Regia: Alto Mirabella Vassallo


Direzione d’orchestra: Tullio Serafin


Costumista: Nicolas Benois


Sartoria: Pipi, Palermo


Note: la costumistica dell’opera è rappresentata dalla bozzettistica in B/N degli originali palermitani del 1954, ma riconducibili ad una trasmissione telex a firma NICOLAS BENOIS 1963, recante i timbri del Teatro Massimo di Palermo.


Cast, Palermo 1954

Boris Godunov: Nicola Rossi Lemeni, basso. Fëder (Teodoro), figlio di Boris: Rina Cavallari, mezzosoprano. Ksenjia (Xenia): Brigida Simile, soprano. La nutrice di Ksenjia, Lucia Danieli: mezzosoprano. Il Principe boiardo Vasilij Sǔjskij: Luciano Della Pergola, tenore. Andreij Ščelkalov: Paolo Mazzotta, baritono. Pimen, monaco cronachista: Giuseppe Modesti, basso. Il falso Dimitrij, detto Grigori, Mirto Picchi, tenore. Marina Mniszech: Disma de Cecco, soprano. Varlaam, vagabondo ex monaco: Marco Stefanoni, basso. Missail, vagabondo ex monaco: Renato Ercolani, tenore. L’ostessa della locanda: Cloe Elmo, mezzosoprano. Lo yurodvyi, ovvero l’innocente: Florindo Andreolli, tenore. Nikitič, Capo delle guardie: Leonardo Ciriminna, basso; Ugo Miraglia, basso. Un bojardo di corte: Sante Messina, tenore. Chruščov, un boiardo: Giulio Rossi, tenore. Černikovskij, un gesuita: Leonardo Morreale, basso.

La Biblioteca del Teatro Massimo di Palermo conserva la bozzettistica originale dei costumi alla segnatura: Raccoglitore 3, figurini 1954, n. inv. da 2291 a 2399) per un totale di n. 109 figurini. La tecnica utilizzata dall’artista russo è l’inchiostro di china e tempera su carta. Il nucleo conservato presso l’Archivio Pipi sarebbe dunque la copia in BN degli originali, esitati dallo stesso Benois per la ripresa palermitana del 1963.

Un secondo nucleo archivistico conservato presso la suddetta biblioteca è rappresentato dal repertorio fotografico in BN nel debutto nel 1954, alla segnatura: Arch. fotografico, Racc. 5.

Un terzo nucleo archivistico (ivi) rende conto della ripresa palermitana del 1964, alla segnatura: Racc. 5: atto I, scena I, convento; atto I, scena II, studio; atto III, polacca; atto IV, scena I, foresta. Foto Allotta, Palermo.

Cast, Bologna 1960

Boris Godunov: N. Rossi Lemeni, basso. Fëder (Teodoro), figlio di Boris: S. Malagù, mezzosoprano. Ksenjia (Xenia): ?, soprano. La nutrice di Ksenjia, L. Pedretti: mezzosoprano. Il Principe boiardo Vasilij Sǔjskij: S. Tedesco, tenore. Andreij Ščelkalov: G. Giorgetti, baritono. Pimen, monaco cronachista: I. Vinco, basso. Il falso Dimitrij, G. Prandelli, tenore. Marina Mniszech: F. Cossotto, mezzosoprano. Varlaam, vagabondo ex monaco: Z. Cvejic, basso. Missail, vagabondo ex monaco: R. Ercolani, basso. L’ostessa della locanda: A. Canali, mezzosoprano. Lo yurodvyi, ovvero l’innocente: V. Pandano, tenore. Nikitič, Capo delle guardie: S. Majonica, basso. Un bojardo di corte: V. Pandano, tenore. Chruščov, un boiardo: F. Ferrari, tenore. Černikovskij, un gesuita: G. Calò, tenore.

La regia della ripresa bolognese fu di Mladen Sablič, con la direzione d’orchestra di Oliviero De Fabritiis.

Cast, Palermo 1964

Boris Godunov: J. Hines, basso. Fëder (Teodoro), figlio di Boris: A. Cattelani, mezzosoprano. Ksenjia (Xenia): E. Galassi, soprano. La nutrice di Ksenjia, R. Garazioti: mezzosoprano. Il Principe boiardo Vasilij Sǔjskij: G. Scarlini, tenore. Andreij Ščelkalov: M. Spatafora, baritono. Pimen, monaco cronachista: F. Mazzoli, basso. Il falso Dimitrij, G. Gibin, tenore. Marina Mniszech: B.M. Casoni, mezzosoprano. Varlaam, vagabondo ex monaco: E. Campi, basso. Missail, vagabondo ex monaco: R. Ercolani, tenore. L’ostessa della locanda: L. Danieli, mezzosoprano. Lo yurodvyi, ovvero l’innocente: G. Morelli, tenore. Nikitič, Capo delle guardie: G. Calò, basso. Un bojardo di corte: M. Ferrara, tenore. Chruščov, un boiardo: M. Molteni, baritono. Černikovskij, un gesuita: G. Ferrara, basso; F. Squillaci, basso.

La ripresa palermitana del 1964 fu diretta da Antonino Votto, per la regia dello stesso Mladen Sablič.

Schede tecniche e documenti