La biografia

(1881-1946). Milanese di nascita, nel 1895 fu impiegato disegnatore presso la fabbrica di tessuti Scotti; nel mentre frequenta la Scuola superiore d’arte applicata all’industria al Castello Sforzesco, sotto la guida di Luigi Cavenaghi, e la Scuola degli artefici di Brera. Transitato all’Accademia di Brera, si formò alla maniera di Cesare Tallone, Giuseppe Mentessi, Vespasiano Bignami, Lodovico Pogliaghi. Nel 1899 firma le sue prime illustrazioni giornalistiche e cartellonistiche, quindi vinse il concorso Zogheb quale migliore allievo della Scuola d’arte applicata, che gli valse un viaggio premio a Parigi per l’esposizione universale del 1900. Nello stesso anno firma le scenografie e i costumi per una Tosca di Giacomo Puccini.

Diplomatosi nel 1901, Palanti inizia la sua brillante carriera di docente (chiamato dallo stesso Cavenaghi alla cattedra di Composizione presso la Scuola d’arte applicata), di illustratore pubblicista per diverse ditte e testate, di designer d’interni (in collaborazione con l’arch. Gaetano Moretti), di decoratore, di figurinista-cartellonista per il Teatro alla Scala (dal 1902 al 1916). Risalgono al 1904 i costumi e i dettagli di scena per Madama Butterfly; alla stagione lirica 1905-06 i costumi per Le nozze di Figaro e per La dama di picche; a quella del 1910-11 per Simon Boccanegra, Giulietta e Romeo, l’Armida; al 1912 per Don Carlos; al 1913 i costumi e le attrezzerie per Oberon; al 1916 per La battaglia di Legnano. Suoi celebri cartelloni furono: La fanciulla del West (1911), Isabeau (1912), Parsifal (1914). Nel 1911 una raccolta di costumi teatrali disegnati da Palanti per la Scala venne pubblicata in «Domini e maschere», rivista edita da Sonzogno ricca di suggerimenti per abiti di carnevale. In linea con tal gusto, Palanti collaborò all’allestimento e ai costumi dei veglioni organizzati alla Scala dall’Associazione dei giornalisti dal 1907 al 1940.» Sua anche la firma di una Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti, di un Barbiere di Siviglia, di Gioacchino Rossini, di un Andrea Chenier di Umberto Giordano per il Teatro alla Scala.

Dal 1923 fu titolare della cattedra di Decorazione pittorica presso l’Accademia di Brera.

Le opere