Ott 5, 2015

Le opere > Il vascello fantasma > Schede tecniche e documenti

FIGURINO N. 38


Oggetto: veste femminile (Senta?, Antonietta Stella)

Datazione: 1953

Produzione: Ente Autonomo Teatro Comunale, Bologna

Stagione: 1953

Opera: Il Vascello fantasma (L’Olandese volante, ted. Der fliegende Holländer, 1840-1841, prima rappr. Semperoper, Dresda, 1843)

Autore: Richard Wagner, su suo libretto

Regia: Aldo Mirabella Vassallo

Direzione d’orchestra: Francesco Molinari Pradelli

Scene: Giovanni Grandi

Costumi: Maria Luisa Sormani, Giuseppe e Antonino Pipi (?)

Sartoria: Pipi, Palermo

Etichette/ iscrizioni /timbri: MADDALENA PACE (sul pezzo post. Sin., in corsivo). CINTO 84 / PACE MADDALENA (su fettuccia, appuntata con una spilla da balia al sottogonna, lato ant. sin.)

Materia e tecnica:

Velluto di sintetico, unito, liscio, tagliato color nero (corpetto); teletta di lana color grigio (gonna).

Passamaneria in filati di seta color naturale e filati di lurex dorati; altra passamaneria in filati di lana color carta da zucchero.

Sottogonna in tela di cotone color bianco sporco.

Fodera in tela di cotone color bianco.

Misure di massimo ingombro: larg. cm. 112, h. cm 134.


Note: la Sartoria Pipi conserva un nucleo di costumi di scena originali della produzione bolognese del 1953, andata in scena dal 30 ottobre al 6 novembre di quell’anno. La documentazione d’archivio in nostro possesso è ad oggi scarna e non consente di ricostruire le vicende di quella produzione se non in maniera induttiva. Ci soccorre, ad esempio, il manifesto originale di cartellone, che indica nella ditta Sormani di Milano la fornitrice delle scene, e nella C.A.T. di Palermo (leggi Pipi) la fornitrice dei costumi.

Un secondo documento ad oggi reperito è il programma stagionale dei balletti allestiti dal Teatro bolognese per l’anno 1953; ivi è riassunta anche la stagione lirica che inaugura, per l’appunto, col Vascello fantasma il 30 di ottobre. Nell’elenco dei costumisti che collaborano col Comunale per quell’anno, leggiamo testualmente: Scene e costumi su bozzetti di: Contardo Barbieri, Alessandro Benois, Nicola Benois, Enzo Dehò, Giovanni Grandi, Edoardo Marchioro, Alberto Scaioli, Maria Sormani, Giorgio Wachevich.

Negli archivi Pipi, la costumistica dell’opera è completata da alcuni altri documenti d’archivio e ritagli di giornali dell’epoca che meglio connotano il ruolo svolto dalla Sartoria palermitana nell’edizione bolognese del ‘53 e l’apprezzamento che gliene derivò. È questo il caso di una lettera datata 7 novembre 1953, a firma del Sovrintendente Pino Donati, all’indirizzo di Tonino Pipi, in cui si comunica il “lietissimo esito” della fornitura, con “costumi veramente all’altezza delle esigenze” del Comunale di Bologna.  Il che lascia intendere, ma è questa al momento una semplice ipotesi di lavoro, un coinvolgimento diretto della progettazione costume da parte di Giuseppe ed Antonino Pipi.

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